Anche quest'anno grande successo per la
quinta edizione del Capodanno più lungo del mondo, format ormai
consolidato frutto della cacciata del dispendioso e poco produttivo
Capodanno Rai, con le telecamere della televisione puntate sul grande
palco di Piazzale Fellini, sul quale si alternavano le più svariate
personalità dello spettacolo.
Quest'anno i dati parlano di 150mila
presenze e alberghi pieni anche l'ultimo dell'anno, per la gioia
degli albergatori capitanati da Patrizia Rinaldis.
Oltre al classico concertone di
Piazzale Fellini, in cui è stato protagonista Luca Carboni, sono
stati tanti gli eventi in centro storico che hanno animato le viuzze
e i vicoli, ma anche le piazze all'ombra delle grandi chiese e dei
palazzi storici. Sul palco di Marina Centro sono saliti anche i
riminesi Landlord, usciti da X-Factor, che hanno aperto il concerto
del cantautore bolognese, che ha rispolverato un po' dei grandi
successi degli anni Ottanta (“Mare mare”) unendoli alla nuova
verve dell'ultimo album “Pop-up”, venduto in tantissime copie,
complice l'alto gradimento del singolo “Luca lo stesso”. La festa
si è poi spostata in centro storico, dove ad attendere riminesi e
turisti c'erano tanti eventi dislocati in tanti siti di interesse
storico-culturale della città: Teatro Galli, Cinema Fulgor, Domus
del Chirurgo, Museo della Città, Santa Maria ad Nives, Piazza
Cavour, Teatro degli Atti, Cineteca si vanno ad aggiungere ai tanti
locali aperti per l'occasione, che anch'essi proponevano un ricco
palinsesto non solo musicale.
Il concertone di Piazzale Fellini, come
detto, ha visto protagonista il cantautore emiliano Luca Carboni, che
ha così inaugurato al meglio il suo Pop-up Tour, riscuotendo grande
successo di pubblico e tanti applausi all'ombra del Grand Hotel,
simbolo dei fasti di Fellini e della Riviera. Ad aprire la sua
performance i riminesi Landlord, recentemente eliminati dal talent
X-Factor, che però hanno trovato apprezzamento tra i critici per il
loro stile del tutto eclettico e personale, che molto si differenzia
rispetto alle classiche boy band di stampo commerciale. Al brindisi
di mezzanotte, assieme agli artisti, hanno partecipato anche il
sindaco Gnassi e il vicesindaco Gloria Lisi, che hanno posato per i
fotografi con i musicisti per le foto di rito.
La festa si è quindi spostata in
centro storico. I tanti accorsi per il concerto di Carboni hanno
sfilato lungo Viale Principe Amedeo e il Borgo Marina per poi
riempire le sedi dei tanti eventi proposti.
In alto: i Landlord e Luca Carboni in concerto a P.le Fellini (Foto Corriere Romagna e Bove per Il Resto del Carlino)
In alto: i Landlord e Luca Carboni in concerto a P.le Fellini (Foto Corriere Romagna e Bove per Il Resto del Carlino)
In alto: l'inchino dei Landlord e il brindisi di mezzanotte (Foto EmiliaRomagnaNews24 e Corriere Romagna)
In particolare, un grande successo ha
registrato l'iniziativa allestita nel cantiere ormai completato del
Cinema Fulgor, organizzata dall'Associazione Rimini Sparita ONLUS.
Tra le mura del cinema che sta per
rinascere lo spettatore ha potuto immergersi nelle atmosfere della
Rimini di una volta attraverso un video fotografico realizzato a
partire dagli archivi di famiglia, composti di centinaia e centinaia
di filmini in Super8 e fotografie che Rimini Sparita raccoglie con
sempre vivo interesse dal 2012. Passando nella sala grande, ci si
immerge in un ideale bagno nell'Adriatico con tre documentari che
descrivono la Rimini balneare di tre epoche differenti: dagli albori
del turismo, sino ai boom degli anni Trenta e Sessanta, con i filmati
Luce e il cortometraggio ideato e diretto da Ermanno Cavazzoni sulla
cosiddetta “civiltà del mare”, che analizza con toni
disincantati e cinici il boom del turismo balneare attraverso la
raccolta di filmini girati dalle famiglie dei turisti in vacanza
sulla Riviera Romagnola. Nella sala piccola, si rivive il mito di
Rimini nel cinema: da Amarcord di Fellini, che ha lanciato Rimini
nell'immaginario collettivo mondiale, giungiamo a “Non pensarci”,
commedia tragicomica sulla vita di Stefano Nardini (magistralmente
interpretato da Valerio Mastandrea), che deve prendere le redini
della sua famiglia allo sbando suo malgrado, lanciandosi in una
avventura piena di colpi di scena, destreggiandosi tra il padre
pensionato (Taco Celio), la sorella animalista (Anita Caprioli) e il
fratello ingenuo e incompetente (Giuseppe Battiston). Nel mezzo, ci
sono anche il capolavoro di Valerio Zurlini, “La prima notte di
quiete” del 1972, con uno straordinario Alain Delon, girato in una
Rimini cupa e invernale degli anni Settanta, che si rispecchia nelle
personalità degli attori, e la commedia trash degli anni Ottanta
“Rimini Rimini” di Corbucci, che descrive la Rimini spensierata e
“discotecara” del divertimentificio fatta di belle donne e ormoni
senza regola.
In alto: una fotografia dagli archivi di famiglia; un fotogramma del documentario sulla Rimini balneare nella sala grande del cinema; la sala grande del Fulgor, con il cantiere in svolgimento; Vanina e il professor Dominici (Sonia Petrovna e Alain Delon) in una scena dal film "La prima notte di quiete" (1972) di Valerio Zurlini.
Grande approvazione anche per la
proiezione nel cantiere del Teatro Galli. Dopo la grande affluenza
dell'anno scorso, si è prudentemente deciso di prolungare gli
spettacoli, brevi ma intensi, fino al 6 gennaio. Luci e colori
caratterizzano la proiezione, che idealizza il Teatro che sarà,
fornendo una irripetibile vista sul cantiere che va avanti con lo
sfondo visionario di Castel Sismondo, che diventa diretto
protagonista degli spettacoli. Il grande lavoro di grapich design è
arricchito dalle musiche dell'opera di Puccini “Madama Butterfly”,
che accompagnano lo spettatore tra i colorati e mutevoli piani
spaziali che accompagnano la proiezione. Il contesto è quello
straordinario e suggestivo del Teatro in allestimento, con i primi
palchi che incominciano ad intravedersi dalla platea e che avvolgono
lo spettatore e accompagnano la sua vista al palco, dove è allestito
lo schermo cinematografico.
In alto: Luci sul palco dall'esterno (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016), il cantiere del Teatro Galli in via di allestimento e un momento dello spettacolo "Luci sul palco" (Foto Lorenzo Celli 6 genn. 2016)
All'interno del Teatro, grandi
suggestioni tra le due mostre recentemente allestite, “La prima
stagione”, che descrive gli esordi del turismo balneare attraverso
le fotografie provenienti dall'archivio di Alessandro Catrani e “The
art of selling a bag” di Marco Morosini, che propone tante e
particolari creazioni artistiche in cui domina il colore. Ad
accompagnare il visitatore, un percorso musicale di dj-set, che
ristorano dal freddo e richiamano alla grande festa estiva della Molo
Street Parade.
In alto: la mostra di Morosini "The art of selling a bag" (Foto Newsrimini), la mostra "La prima stagione" con le cartoline d'epoca di Alessandro Catrani nella Sala delle Colonne e una delle creazioni di Marco Morosini (Foto Lorenzo Celli 6 genn. 2016)
Intanto, sui sampietrini di Piazza
Cavour, tra la pista di ghiaccio, il grande albero di Natale e i
mercatini della Rimini Christmas Square, i più giovani hanno potuto
vivere intensamente la nottata con i dj di Radio 105, che hanno
proposto le hit del momento e un po' di musica italiana per
trasformare la piazza in un grande dancefloor.
In alto: il dancefloor di Piazza Cavour (Foto Lorenzo Celli 31 dic. 2015)
Come di consueto, anche quest'anno alla
Domus del Chirurgo gli appassionati di musica hanno potuto dilettarsi
con le black&white songs proposte da Lorenzo Semprini,frontman
dei Miami&The Groovers (voce e chitarre), Daniele Rizzetto (voce
e chitarre) e Michele Tani dai Nashville&Backbones (tastiere).
Immersa nella casa di Eutyches e tra i grandi mosaici dell'antica
Ariminum, per tutta la nottata è risuonata la grande musica
americana, che ha continuato a far sognare i presenti dopo il grande
cantautorato italiano di P.le Fellini.
In alto: un momento musicale del trio Semprini-Rizzetto-Tani alla Domus (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016)
Nel contesto della antica chiesa di
Santa Maria ad Nives, già sede del Consiglio Provinciale, si è
esibito il verucchiese Filippo Malatesta, che insieme ai virtuosi
musicisti del quartetto EoS ha dato vita ad uno spettacolo in cui
sono state riproposte le grandi canzoni della musica italiana e del
rock estero unite ai brani scritti da Filippo, accompagnati per
l'occasione dal talentuoso quartetto d'archi che ha rifinito i
passaggi della chitarra acustica. Grande successo di pubblico, per
rivivere assieme brani celebri di Battisti, de André, Dalla, U2,
Jeff Buckley, Radiohead, Rem, John Lennon e la sorpresa di “Smoking
on the water” dei Deep Purple eseguita dai soli archi.
In alto: Filippo Malatesta e il Quartetto EoS a Santa Maria ad Nives (Foto Lorenzo Celli 31 dic. 2015)
Nel vicino Museo, da poco intitolato a
Luigi Tonini, ancora tanta musica con l'ensamble cameristico
“Quintessenza” composto dalla riminese Chiara Raggi (voce,
chitarra), Sara Galli (flauto e voce narrante), Federica Gemini
(flauto e basso elettrico), Margherita Marsciani (violino) e Greta
Muscioni (violoncello), che hanno dilettato gli spettatori
accompagnandoli con le loro melodie alla scoperta dei capolavori del
Trecento riminese e nelle sale al piano terra dedicate a Fellini e al
genio di René Gruau (al secolo Renato Zavagli Ricciardelli),
grandissimo illustratore di moda, che ha disegnato per le più grandi
firme mondiali, tra cui Dior, Laura Biagiotti e tanti altri. I
bambini, nel frattempo, hanno potuto intrattenersi alla scoperta del
vasto patrimonio che offre il Museo con attività a loro deidicate.
Nel cantiere dell'Ala moderna, i
giovani amanti della disco-music hanno potuto ballare e divertirsi
tra dj-set, visual art e video mapping in 3D sotto un grande tendone
che richiama al circo felliniano in una atmosfera ipnotica e
elettrizzante.
In alto: l'atmosfera ipnotica all'interno dell'Ala moderna del Museo e il tendone del circo nei giardini intitolati a Khaled-al-Asaad, l'archeologo ucciso dall'Isis a Palmira (Foto De Luigi per Newsrimini)
Al Teatro degli Atti, si è andati alla
scoperta della musica latino-americana e statunitense con
Trans-America con Del Barrio, Gran Caribe e Wanna be Americano, che
hanno accompagnato i presenti in un percorso musicale alla scoperta
della varie tradizioni d'oltreoceano, tra balli, danze e musica.
In alto: al Teatro degli Atti con Wanna be Americano e il concerto di Trans-America (Foto Newsrimini)
Alcuni eventi sono andati in scena
anche in Piazza Pascoli a Viserba, con la disco-music anni Settanta e
Ottanta e al Circolo Milleluci di Via Isotta, nei pressi di
Sant'Agostino, che festeggia il passaggio da circolo Arci ad circolo
Aics con panettone e vin brulet per tutti.
Subito dopo la lunga notte del 31.12, per i più resistenti c'è stata la possibilità di assistere all'Opera di Capodanno 2016 organizzata dal Comune di Rimini in collaborazione con Opera Futura al Palacongressi di Rimini presso la Sala dell'Anfiteatro. Dopo il grande successo del Nabucco di Verdi, quest'anno è stata la volta della "Madama Butterfly" (1904) di Giacomo Puccini, che narra la commovente e tragica storia di Cio-cio-san, giovanissima geisha giapponese, che viene data in sposa all'ufficiale di Marina americano Pinkerton, che, al termine del suo incarico militare, ritorna negli Stati Uniti e si risposa, nonostante la leggiadra Butterfly gli avesse dato un figlio. Tre anni dopo, al ritorno di Pinkerton in Giappone con la nuova moglie Kate, Butterfly è costretta ad affidar loro il piccolo, per poi suicidarsi tragicamente nonostante le cure della sua fedele serva Suzuki. Oltre al cast straordinario, composto da cantanti quasi tutti italiani, ha accompagnato la vicenda la Chernivtsi Philarmonic Orchestra diretta dal M. Lorenzo Castriota Skanderbeg (sostituito in extremis alla prima) e il Coro Lirico Città di Rimini "Amintore Galli" per la regia di Paolo Panizza. L'opera è stata replicata il 3 gennaio sempre alle ore 17.30. Tanti applausi sia per cantanti che per orchestra e coro, con particolare attenzione al figurante che interpretava il piccolissimo figlio di Cio-cio-san.
In alto: la sala del Palacongressi si riempie prima dell'inizio della rappresentazione; il palcoscenico allestito per l'opera di Puccini (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016)
Subito dopo la lunga notte del 31.12, per i più resistenti c'è stata la possibilità di assistere all'Opera di Capodanno 2016 organizzata dal Comune di Rimini in collaborazione con Opera Futura al Palacongressi di Rimini presso la Sala dell'Anfiteatro. Dopo il grande successo del Nabucco di Verdi, quest'anno è stata la volta della "Madama Butterfly" (1904) di Giacomo Puccini, che narra la commovente e tragica storia di Cio-cio-san, giovanissima geisha giapponese, che viene data in sposa all'ufficiale di Marina americano Pinkerton, che, al termine del suo incarico militare, ritorna negli Stati Uniti e si risposa, nonostante la leggiadra Butterfly gli avesse dato un figlio. Tre anni dopo, al ritorno di Pinkerton in Giappone con la nuova moglie Kate, Butterfly è costretta ad affidar loro il piccolo, per poi suicidarsi tragicamente nonostante le cure della sua fedele serva Suzuki. Oltre al cast straordinario, composto da cantanti quasi tutti italiani, ha accompagnato la vicenda la Chernivtsi Philarmonic Orchestra diretta dal M. Lorenzo Castriota Skanderbeg (sostituito in extremis alla prima) e il Coro Lirico Città di Rimini "Amintore Galli" per la regia di Paolo Panizza. L'opera è stata replicata il 3 gennaio sempre alle ore 17.30. Tanti applausi sia per cantanti che per orchestra e coro, con particolare attenzione al figurante che interpretava il piccolissimo figlio di Cio-cio-san.
In alto: la sala del Palacongressi si riempie prima dell'inizio della rappresentazione; il palcoscenico allestito per l'opera di Puccini (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016)