martedì 27 ottobre 2015

Piano delle Infrastrutture regionali: il trasporto ferroviario

In mattinata al municipio di Rimini è avventuta la conferenza stampa di presentazione del Piano Regionale delle Infrastrutture, che vede per Rimini e il suo circondario corpose novità: innanzitutto i 600 milioni stanziati per la variante alla SS16, già progettata e in attesa di essere approvata dagli organi competenti.
Soprattutto però si torna finalmente a parlare di ferrovia, una delle infrastrutture strategiche per il turismo (forse ancor più dell'autostrada). Rete Ferroviaria Italiana (RFI, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) ha annunciato interventi consistenti sull'infrastruttura ferroviaria Adriatica, prevedendo che a seguito del potenziamento di rete la percorrenza da Rimini a Bologna venga portata a 44 minuti, invece degli attuali 52: una riduzione sensibilissima che favorirà in particolare coloro che sceglieranno i mezzi AV (Frecciarossa e Frecciabianca oltre agli Italo estivi). Questo investimento deve essere visto nell'ottica di potenziamento generale della linea Adriatica, che, al termine dei lavori, vedrà i treni percorrere la direttrice Bologna-Bari con un risparmio di 45 minuti circa. Dopo la chiusura dell'era alta velocità, che viene per il momento messa da parte a seguito dell'inizio dell'esercizio dei Frecciarossa 1000 (ETR 400), le FS cominciano ad investire sul servizio pendolare, in particolare quello per le lunghe distanze; potenziamento da lungo auspicato per il miglioramento del servizio offerto che su alcune linee e direttrici cominciava ad apparire alquanto scadente. Primo tassello della politica FS è l'acquisto per la Regione Emilia-Romagna, in accordo con TPER, di alcuni nuovissimi elettrotreni Stadler che andranno in parte a coprire le carenze dei convogli eserciti da E464 ed automotrici o elettromotrici ormai anzianotte, come le ALe o le ALn (questo in base al bando per l'assegnazione del trasporto ferroviario regionale fino al 2033, concesso appunto a Trenitalia-TPER). Ora, con la propulsione di RFI, comincia il rinnovamento dell'infrastruttura, che si rendeva necessario per diverse linee locali, oltre che per il ramo cispadano e adriatico principale. Per la stazione di Rimini, dopo le lettere inviate alla stessa RFI dall'On. Arlotti sulla situazione decisamente degradata della stazione riminese e dei luoghi limitrofi sia a livello di arredo urbano che a livello sociale, arrivano graditissime novità, che andranno ad integrarsi con la realizzazione del nuovo capolinea TPL e del Metropark del TRC nell'area dell'ex fascio binari dello scalo merci: il Sindaco Gnassi ha infatti annunciato la realizzazione di un ingresso alla stazione ferroviaria "sul retro", ovvero nella zona di Marina Centro e del Grattacielo; zona da sempre molto sensibile e anche per certi versi difficile (Via Monfalcone e Piazzale Carso), certamente la più degradata del quartiere marittimo e che finalmente forse godrà di una riqualificazione completa. Questo intervento potrebbe costituire un primo passo verso un attenuamento della frattura urbana rappresentata da sempre dalla stazione e dalla ferrovia, che fece tanto discutere sul suo eventuale ma mai avvenuto spostamento al termine della guerra alla fine degli Anni Quaranta; discussione che, per quanto feroce, alla fine arrivò ad un nulla di fatto e che, se avesse trovato un risultato, avrebbe certamente portato ad una riorganizzazione totale delle infrastrutture e del TPL (forse avremmo avuto un TRC ante litteram lungo i binari della vecchia ferrovia abbandonata, in forma metrotranviaria). Ma la storia non si fa con i se e con i ma... Questi interventi promossi da RFI sono un'importantissima e fondamentale questione urbanistica, che certo dovrà far infiammare le sedute del Consiglio Comunale. Se questa progettazione ex novo delle infrastrutture fuori dalla stazione lato mare e la prevista revisione dei manufatti per l'accesso al servizio ferroviario venissero portate a termine secondo quella visione di città data dal piano strategico Masterplan (città senza frontiere e senza quartieri ma cucita dalle infrastrutture e dalla mobilità), potremmo attenuare quella frattura che ha letteralmente diviso l'economia della città in due sin da prima della guerra. In più rappresenterebbe un occasione turistica irrefutabile. Se la progettazione sarà accurata, automaticamente dovrebbero scattare alcune migliorie fondamentali per il TPL riminese e linee oggi di secondo piano (come la 14 o la 15) potrebbero assumere, visto il loro transito in Piazzale Carso, una valenza strategica. A Rimini tutto ruota attorno alla frattura ferroviaria e l'obiettivo di un qualunque piano strategico è quello di attenuare (impossibile è eliminare) questa frattura attraverso gli strumenti urbanistici (infrastrutture e mobilità) in dotazione all'Amministrazione. Perciò bisognerà seguire questi progetti con moltissima attenzione: in ballo c'è un'occasione storica per la città, come quella di legare le due "placche", quella antica e quella turistica. Perciò massima attenzione!...
L'articolo da Newsrimini:

DA BOLOGNA A RIMINI IN 44 MINUTI. DA RFI 120 MILIONI DI INVESTIMENTI

120 milioni di investimento nel triennio 2015-18 da RFI per potenziare l’infrastruttura ferroviaria tra Bologna e Rimini e permettere ai treni di raggiungere i 200 km/h. Con i treni veloci da Bologna a Rimini si viaggerà in 44 minuti, 8 in meno di adesso. Un progetto che interessa tutta la linea Adriatica per accorciare di 45 minuti i tempi tra Bologna e Bari. I lavori sulle linee si concluderanno entro il 2017, quelli sulla tecnologia nel 2018.
L’investimento complessivo per gli interventi in Romagna è di 70 milioni, con opere già realizzate per 19 milioni.
13 milioni saranno investiti per alzare i marciapiedi delle stazioni a livello dei treni, allo standard europeo di 55 centimetri, in modo da velocizzare la sosta in stazione di tutti i convogli. La presentazione di interventi e investimenti c’è stata oggi in Municipio a Rimini, insieme alla Regione Emilia Romagna.
Il sindaco Gnassi parla anche di un accordo di programma a buon punto con RFI per la stazione di Rimini che comprenderà anche l’apertura lato mare. Ma che, specifica il sindaco, “non sarà solo l’apertura di una porta” quanto di un ragionamento più ampio sulle funzioni della stazione nel contesto cittadino.
Maurizio Ceccarini

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