lunedì 11 gennaio 2016

Rimini, il Capodanno più lungo del mondo


Anche quest'anno grande successo per la quinta edizione del Capodanno più lungo del mondo, format ormai consolidato frutto della cacciata del dispendioso e poco produttivo Capodanno Rai, con le telecamere della televisione puntate sul grande palco di Piazzale Fellini, sul quale si alternavano le più svariate personalità dello spettacolo.
Quest'anno i dati parlano di 150mila presenze e alberghi pieni anche l'ultimo dell'anno, per la gioia degli albergatori capitanati da Patrizia Rinaldis.
Oltre al classico concertone di Piazzale Fellini, in cui è stato protagonista Luca Carboni, sono stati tanti gli eventi in centro storico che hanno animato le viuzze e i vicoli, ma anche le piazze all'ombra delle grandi chiese e dei palazzi storici. Sul palco di Marina Centro sono saliti anche i riminesi Landlord, usciti da X-Factor, che hanno aperto il concerto del cantautore bolognese, che ha rispolverato un po' dei grandi successi degli anni Ottanta (“Mare mare”) unendoli alla nuova verve dell'ultimo album “Pop-up”, venduto in tantissime copie, complice l'alto gradimento del singolo “Luca lo stesso”. La festa si è poi spostata in centro storico, dove ad attendere riminesi e turisti c'erano tanti eventi dislocati in tanti siti di interesse storico-culturale della città: Teatro Galli, Cinema Fulgor, Domus del Chirurgo, Museo della Città, Santa Maria ad Nives, Piazza Cavour, Teatro degli Atti, Cineteca si vanno ad aggiungere ai tanti locali aperti per l'occasione, che anch'essi proponevano un ricco palinsesto non solo musicale.

Il concertone di Piazzale Fellini, come detto, ha visto protagonista il cantautore emiliano Luca Carboni, che ha così inaugurato al meglio il suo Pop-up Tour, riscuotendo grande successo di pubblico e tanti applausi all'ombra del Grand Hotel, simbolo dei fasti di Fellini e della Riviera. Ad aprire la sua performance i riminesi Landlord, recentemente eliminati dal talent X-Factor, che però hanno trovato apprezzamento tra i critici per il loro stile del tutto eclettico e personale, che molto si differenzia rispetto alle classiche boy band di stampo commerciale. Al brindisi di mezzanotte, assieme agli artisti, hanno partecipato anche il sindaco Gnassi e il vicesindaco Gloria Lisi, che hanno posato per i fotografi con i musicisti per le foto di rito.
La festa si è quindi spostata in centro storico. I tanti accorsi per il concerto di Carboni hanno sfilato lungo Viale Principe Amedeo e il Borgo Marina per poi riempire le sedi dei tanti eventi proposti.
 In alto: i Landlord e Luca Carboni in concerto a P.le Fellini (Foto Corriere Romagna e Bove per Il Resto del Carlino)




In alto: l'inchino dei Landlord e il brindisi di mezzanotte (Foto EmiliaRomagnaNews24 e Corriere Romagna)

In particolare, un grande successo ha registrato l'iniziativa allestita nel cantiere ormai completato del Cinema Fulgor, organizzata dall'Associazione Rimini Sparita ONLUS.
Tra le mura del cinema che sta per rinascere lo spettatore ha potuto immergersi nelle atmosfere della Rimini di una volta attraverso un video fotografico realizzato a partire dagli archivi di famiglia, composti di centinaia e centinaia di filmini in Super8 e fotografie che Rimini Sparita raccoglie con sempre vivo interesse dal 2012. Passando nella sala grande, ci si immerge in un ideale bagno nell'Adriatico con tre documentari che descrivono la Rimini balneare di tre epoche differenti: dagli albori del turismo, sino ai boom degli anni Trenta e Sessanta, con i filmati Luce e il cortometraggio ideato e diretto da Ermanno Cavazzoni sulla cosiddetta “civiltà del mare”, che analizza con toni disincantati e cinici il boom del turismo balneare attraverso la raccolta di filmini girati dalle famiglie dei turisti in vacanza sulla Riviera Romagnola. Nella sala piccola, si rivive il mito di Rimini nel cinema: da Amarcord di Fellini, che ha lanciato Rimini nell'immaginario collettivo mondiale, giungiamo a “Non pensarci”, commedia tragicomica sulla vita di Stefano Nardini (magistralmente interpretato da Valerio Mastandrea), che deve prendere le redini della sua famiglia allo sbando suo malgrado, lanciandosi in una avventura piena di colpi di scena, destreggiandosi tra il padre pensionato (Taco Celio), la sorella animalista (Anita Caprioli) e il fratello ingenuo e incompetente (Giuseppe Battiston). Nel mezzo, ci sono anche il capolavoro di Valerio Zurlini, “La prima notte di quiete” del 1972, con uno straordinario Alain Delon, girato in una Rimini cupa e invernale degli anni Settanta, che si rispecchia nelle personalità degli attori, e la commedia trash degli anni Ottanta “Rimini Rimini” di Corbucci, che descrive la Rimini spensierata e “discotecara” del divertimentificio fatta di belle donne e ormoni senza regola.



In alto: una fotografia dagli archivi di famiglia; un fotogramma del documentario sulla Rimini balneare nella sala grande del cinema; la sala grande del Fulgor, con il cantiere in svolgimento; Vanina e il professor Dominici (Sonia Petrovna e Alain Delon) in una scena dal film "La prima notte di quiete" (1972) di Valerio Zurlini.

Grande approvazione anche per la proiezione nel cantiere del Teatro Galli. Dopo la grande affluenza dell'anno scorso, si è prudentemente deciso di prolungare gli spettacoli, brevi ma intensi, fino al 6 gennaio. Luci e colori caratterizzano la proiezione, che idealizza il Teatro che sarà, fornendo una irripetibile vista sul cantiere che va avanti con lo sfondo visionario di Castel Sismondo, che diventa diretto protagonista degli spettacoli. Il grande lavoro di grapich design è arricchito dalle musiche dell'opera di Puccini “Madama Butterfly”, che accompagnano lo spettatore tra i colorati e mutevoli piani spaziali che accompagnano la proiezione. Il contesto è quello straordinario e suggestivo del Teatro in allestimento, con i primi palchi che incominciano ad intravedersi dalla platea e che avvolgono lo spettatore e accompagnano la sua vista al palco, dove è allestito lo schermo cinematografico. 


In alto: Luci sul palco dall'esterno (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016), il cantiere del Teatro Galli in via di allestimento e un momento dello spettacolo "Luci sul palco" (Foto Lorenzo Celli 6 genn. 2016)

All'interno del Teatro, grandi suggestioni tra le due mostre recentemente allestite, “La prima stagione”, che descrive gli esordi del turismo balneare attraverso le fotografie provenienti dall'archivio di Alessandro Catrani e “The art of selling a bag” di Marco Morosini, che propone tante e particolari creazioni artistiche in cui domina il colore. Ad accompagnare il visitatore, un percorso musicale di dj-set, che ristorano dal freddo e richiamano alla grande festa estiva della Molo Street Parade.

 In alto: la mostra di Morosini "The art of selling a bag" (Foto Newsrimini), la mostra "La prima stagione" con le cartoline d'epoca di Alessandro Catrani nella Sala delle Colonne e una delle creazioni di Marco Morosini (Foto Lorenzo Celli 6 genn. 2016)

Intanto, sui sampietrini di Piazza Cavour, tra la pista di ghiaccio, il grande albero di Natale e i mercatini della Rimini Christmas Square, i più giovani hanno potuto vivere intensamente la nottata con i dj di Radio 105, che hanno proposto le hit del momento e un po' di musica italiana per trasformare la piazza in un grande dancefloor. 

In alto: il dancefloor di Piazza Cavour (Foto Lorenzo Celli 31 dic. 2015)

Come di consueto, anche quest'anno alla Domus del Chirurgo gli appassionati di musica hanno potuto dilettarsi con le black&white songs proposte da Lorenzo Semprini,frontman dei Miami&The Groovers (voce e chitarre), Daniele Rizzetto (voce e chitarre) e Michele Tani dai Nashville&Backbones (tastiere). Immersa nella casa di Eutyches e tra i grandi mosaici dell'antica Ariminum, per tutta la nottata è risuonata la grande musica americana, che ha continuato a far sognare i presenti dopo il grande cantautorato italiano di P.le Fellini. 
In alto: un momento musicale del trio Semprini-Rizzetto-Tani alla Domus (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016)

Nel contesto della antica chiesa di Santa Maria ad Nives, già sede del Consiglio Provinciale, si è esibito il verucchiese Filippo Malatesta, che insieme ai virtuosi musicisti del quartetto EoS ha dato vita ad uno spettacolo in cui sono state riproposte le grandi canzoni della musica italiana e del rock estero unite ai brani scritti da Filippo, accompagnati per l'occasione dal talentuoso quartetto d'archi che ha rifinito i passaggi della chitarra acustica. Grande successo di pubblico, per rivivere assieme brani celebri di Battisti, de André, Dalla, U2, Jeff Buckley, Radiohead, Rem, John Lennon e la sorpresa di “Smoking on the water” dei Deep Purple eseguita dai soli archi. 
In alto: Filippo Malatesta e il Quartetto EoS a Santa Maria ad Nives (Foto Lorenzo Celli 31 dic. 2015)

Nel vicino Museo, da poco intitolato a Luigi Tonini, ancora tanta musica con l'ensamble cameristico “Quintessenza” composto dalla riminese Chiara Raggi (voce, chitarra), Sara Galli (flauto e voce narrante), Federica Gemini (flauto e basso elettrico), Margherita Marsciani (violino) e Greta Muscioni (violoncello), che hanno dilettato gli spettatori accompagnandoli con le loro melodie alla scoperta dei capolavori del Trecento riminese e nelle sale al piano terra dedicate a Fellini e al genio di René Gruau (al secolo Renato Zavagli Ricciardelli), grandissimo illustratore di moda, che ha disegnato per le più grandi firme mondiali, tra cui Dior, Laura Biagiotti e tanti altri. I bambini, nel frattempo, hanno potuto intrattenersi alla scoperta del vasto patrimonio che offre il Museo con attività a loro deidicate.
Nel cantiere dell'Ala moderna, i giovani amanti della disco-music hanno potuto ballare e divertirsi tra dj-set, visual art e video mapping in 3D sotto un grande tendone che richiama al circo felliniano in una atmosfera ipnotica e elettrizzante.
 In alto: l'atmosfera ipnotica all'interno dell'Ala moderna del Museo e il tendone del circo nei giardini intitolati a Khaled-al-Asaad, l'archeologo ucciso dall'Isis a Palmira (Foto De Luigi per Newsrimini)

Al Teatro degli Atti, si è andati alla scoperta della musica latino-americana e statunitense con Trans-America con Del Barrio, Gran Caribe e Wanna be Americano, che hanno accompagnato i presenti in un percorso musicale alla scoperta della varie tradizioni d'oltreoceano, tra balli, danze e musica. 
In alto: al Teatro degli Atti con Wanna be Americano e il concerto di Trans-America (Foto Newsrimini)

Alcuni eventi sono andati in scena anche in Piazza Pascoli a Viserba, con la disco-music anni Settanta e Ottanta e al Circolo Milleluci di Via Isotta, nei pressi di Sant'Agostino, che festeggia il passaggio da circolo Arci ad circolo Aics con panettone e vin brulet per tutti.

Subito dopo la lunga notte del 31.12, per i più resistenti c'è stata la possibilità di assistere all'Opera di Capodanno 2016 organizzata dal Comune di Rimini in collaborazione con Opera Futura al Palacongressi di Rimini presso la Sala dell'Anfiteatro. Dopo il grande successo del Nabucco di Verdi, quest'anno è stata la volta della "Madama Butterfly" (1904) di Giacomo Puccini, che narra la commovente e tragica storia di Cio-cio-san, giovanissima geisha giapponese, che viene data in sposa all'ufficiale di Marina americano Pinkerton, che, al termine del suo incarico militare, ritorna negli Stati Uniti e si risposa, nonostante la leggiadra Butterfly gli avesse dato un figlio. Tre anni dopo, al ritorno di Pinkerton in Giappone con la nuova moglie Kate, Butterfly è costretta ad affidar loro il piccolo, per poi suicidarsi tragicamente nonostante le cure della sua fedele serva Suzuki. Oltre al cast straordinario, composto da cantanti quasi tutti italiani, ha accompagnato la vicenda la Chernivtsi Philarmonic Orchestra diretta dal M. Lorenzo Castriota Skanderbeg (sostituito in extremis alla prima) e il Coro Lirico Città di Rimini "Amintore Galli" per la regia di Paolo Panizza. L'opera è stata replicata il 3 gennaio sempre alle ore 17.30. Tanti applausi sia per cantanti che per orchestra e coro, con particolare attenzione al figurante che interpretava il piccolissimo figlio di Cio-cio-san.


In alto: la sala del Palacongressi si riempie prima dell'inizio della rappresentazione; il palcoscenico allestito per l'opera di Puccini (Foto Lorenzo Celli 1 genn. 2016)

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